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Il Blog della Società Italiana di Tossicologia (SITOX) è dedicato sia ai Soci della Società che ai cittadini tutti, indipendentemente dal grado di competenza nelle materie tecnico-scientifiche. In questo blog si ritroveranno informazioni aggiornate, indipendenti e certificate relative a stili di vita, alimentazione, ambiente, ed impatto sulla salute della popolazione delle sostanze a cui è esposta.

Tutti i contenuti pubblicati sono frutto della collaborazione dei membri del gruppo Comunicazione della SITOX con Esperti selezionati in base alla tematica da affrontare.

11 aprile 2022 - Ambiente e salute, Sostanze chimiche
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Formaldeide: vie di esposizione e rischi per la salute

Nota anche con il nome di aldeide formica o metanale, è ampiamente utilizzata per la produzione di resine e pannelli che trovano impiego nel campo dell’edilizia e dell’arredamento.  Grazie alla sua potente azione battericida viene inoltre utilizzata in soluzione acquosa per assolvere a molteplici funzioni in numerosi ambiti, soprattutto dalle realtà sanitario-industriali. L’esposizione alla formaldeide avviene per inalazione o per contatto. La formaldeide può causare irritazione oculare, nasale e a carico della gola, starnuti, tosse, affaticamento ed eritema cutaneo.

 

Formaldeide: cos’è e dove si trova

La formaldeide a temperatura ambiente è un gas incolore, infiammabile e dall’odore pungente. È altamente solubile in acqua e viene commercializzata in soluzione acquosa al 37% con il nome di formalina.

In ambito ospedaliero le soluzioni di formaldeide vengono utilizzate per la conservazione e il trasporto di materiali biologici prelevati durante interventi chirurgici e/o biopsie e per la fissazione di tessuti in anatomia patologica. Infatti, è il fissativo per eccellenza dei tessuti prelevati per diagnosi anatomopatologica in quanto mantiene inalterata la morfologia cellulare e l’architettura del tessuto.

In ambito industriale trova impiego nella produzione di alcuni tipi di resine, come quelle usate per l’isolamento, per il truciolato e il compensato di legno. Inoltre, è presente nelle tappezzerie, nelle moquette, nei tessili sottoposti a trattamenti antipiega e in altri prodotti per la casa come le colle e le vernici.

Anche il corpo umano ne produce piccole quantità, così come le piante e gli animali. Inoltre, la formaldeide è un prodotto della combustione (fumo di tabacco e altre fonti di combustione).

 

Formaldeide: i rischi per la salute

Gli effetti tossici sono dovuti principalmente alla sua elevata solubilità in acqua e si manifestano con irritazione agli occhi, alla gola, alla mucosa del naso e delle vie aree superiori. Grazie alla sua volatilità, la via di esposizione principale è quella respiratoria (90%), solo una piccola percentuale viene assorbita per via cutanea.

La formaldeide, classificata come un irritante primario, è uno degli agenti maggiormente implicati nella Sindrome dell'edificio malato (Sick Building Syndrome) che si manifesta con un quadro clinico aspecifico che insorge dopo alcune ore di permanenza in un determinato edificio e si risolve in genere nel corso di qualche ora dopo l’uscita dall'edificio o di qualche giorno nel caso dei sintomi cutanei. Essa, infatti, può indurre anche dermatiti allergiche dopo un continuo contatto con la pelle.

La formaldeide è stata classificata dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) tra i composti del Gruppo 1 (sostanza cancerogena per l’uomo) collegandola con il tumore naso-faringeo, effetto causato dopo esposizione cronica al gas, a dosi irritanti, derivante da un fenomeno infiammatorio che esita nell'effetto neoplastico.

È sempre utile ricordare che la IARC non si occupa di valutazione del rischio, ma di classificazione basata sul pericolo, ovvero senza alcuna considerazione quantitativa della dose e dell’esposizione.

 

Ridurre l’esposizione alla formaldeide: ecco come fare

La formaldeide è prevalentemente presente negli ambienti confinati rispetto all'esterno. Le fonti emissive principali per l’outdoor sono il traffico veicolare e le emissioni industriali e artigianali, mentre per l’indoor sono principalmente il mobilio in truciolato, l’arredo e il fumo di sigaretta. Generalmente negli ambienti confinati i livelli sono compresi tra 0,01 e 0,05 ppm, concentrazioni che possono aumentare dopo interventi edilizi o acquisto di nuovi arredi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha fissato un valore guida per l’aria indoor di 0,1 ppm come concentrazione media di esposizione in 30 minuti.

Tra le misure per ridurre l’esposizione, il Ministero della Salute consiglia una buona ventilazione (diluizione della concentrazione della formaldeide) e l’utilizzo di dispositivi di condizionamento dell’aria o deumidificatori per mantenere moderata la temperatura e ridurre i livelli di umidità in quanto calore e umidità possono aumentare il rilascio della formaldeide dai mobili.

Infine, è importante limitare, dove possibile, l’impiego di materiali contenenti formaldeide (tappezzerie, moquette, mobili in truciolato ecc.), utilizzando prodotti a minor emissione che contengono resine fenoliche e non a base di urea-formaldeide.

 

Bibliografia:

https://www.epa.gov/formaldehyde/facts-about-formaldehyde#whatisformaldehyde

https://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp111.pdf

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles

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