Le droghe dello stupro: aspetti tossicologici e implicazioni per la salute pubblica
di Rossella Gemma
L’uso delle cosiddette "droghe dello stupro", rappresenta una questione rilevante per la tossicologia e la salute pubblica, con implicazioni gravi per la sicurezza individuale e sociale. Queste sostanze, capaci di alterare lo stato di coscienza delle vittime, sono utilizzate per perpetrare abusi sessuali. Comprendere le loro caratteristiche chimiche, gli effetti fisiologici e i contesti d’uso è cruciale per contrastare efficacemente il fenomeno.
Caratteristiche chimiche e farmacologiche
Le droghe dello stupro comprendono principalmente:
1. Acido gamma-idrossibutirrico (GHB): Depressore del sistema nervoso centrale (SNC), il GHB agisce sui recettori GABA_B e GHB, provocando sedazione, euforia, perdita di coscienza e amnesia retrograda. È incolore, insapore e si dissolve facilmente nei liquidi, rendendolo difficilmente rilevabile in bevande.
2. Flunitrazepam (Rohypnol): Benzodiazepina ad azione ipnotica, agisce sui recettori GABA_A potenziando l’inibizione sinaptica. I suoi effetti includono rilassamento muscolare, perdita di memoria a breve termine e sonnolenza. Sebbene il Rohypnol sia stato bandito in molti Paesi, continua a essere reperibile sul mercato nero.
3. Ketamina: Anestetico dissociativo, blocca i recettori NMDA del glutammato, causando uno stato di dissociazione, perdita di sensibilità e amnesia. I suoi effetti rapidi e di breve durata lo rendono un potente strumento di abuso. Queste sostanze condividono la capacità di alterare lo stato di coscienza, riducendo la capacità delle vittime di opporsi o di ricordare gli eventi.
Modalità d’uso e contesti di somministrazione
Le droghe dello stupro sono somministrate prevalentemente di nascosto, dissolte in bevande alcoliche o analcoliche. La loro azione è spesso rapida, con un’insorgenza degli effetti entro 15-30 minuti. I contesti principali di utilizzo includono locali notturni, feste private e situazioni sociali affollate, dove il controllo sulle bevande è minimo. L’ingestione di queste sostanze può causare:
- Effetti acuti: sedazione profonda, bradicardia, ipotensione, depressione respiratoria e, in alcuni casi, coma.
- Effetti neurologici: amnesia retrograda e confusione, che ostacolano la capacità della vittima di ricostruire gli eventi.
- Interazioni con alcol: la combinazione con bevande alcoliche amplifica gli effetti depressivi sul SNC, aumentando il rischio di eventi letali.
Rilevazione analitica
La diagnosi tossicologica di avvelenamento da droghe dello stupro è complessa, poiché queste sostanze sono rapidamente metabolizzate ed eliminate dall’organismo. Per il GHB, ad esempio, il tempo di rilevazione è di circa 6-12 ore nelle urine e 3-6 ore nel sangue. Test specifici ad alta sensibilità, come la gascromatografia accoppiata alla spettrometria di massa (GC-MS), sono essenziali per confermare la presenza di queste sostanze nei campioni biologici.
Le droghe dello stupro rappresentano una minaccia subdola e pericolosa, con implicazioni tossicologiche e sociali di grande rilevanza. La comunità scientifica e medica deve continuare a investire nella ricerca di metodi diagnostici più rapidi e nell’educazione pubblica per aumentare la consapevolezza su questo fenomeno. Solo un approccio integrato, che coinvolga ricerca, prevenzione e giustizia, potrà mitigare l’impatto di queste sostanze sulla società.