Piatti e stoviglie contenenti melamina: quali i rischi per la salute?
La melamina è un composto chimico comunemente usato nella produzione di resine, plastiche e colle. In Europa l’impiego della melamina è autorizzato nella produzione di materie plastiche e oggetti in plastica, ma ne è vietato l’uso negli alimenti per l’uomo e nei mangimi per animali. Tuttavia, piccole quantità di melamina possono migrare nel cibo da piatti, stoviglie e altri utensili da cucina a base di resina melaminica. Inoltre, in passato la melamina è stata aggiunta illegalmente ad alcuni alimenti per indurre l’impressione di un maggiore contenuto proteico, in quanto contiene elevati livelli di azoto. Le cronache la ricordano soprattutto per lo scandalo del latte in polvere proveniente dalla Cina (2008) fraudolentemente addizionato di melamina per innalzare il tenore proteico.
Melamina: tossicità e rischi per la salute
La contaminazione da melamina di natura fraudolenta di mangimi per animali domestici e latte in polvere ha provocato l’intossicazione e la morte di neonati e animali da compagnia, principalmente a causa di danni renali provocati da cristalli o calcoli nelle vie urinarie. Infatti, i principali effetti tossici della melamina sono i danni renali provocati dalla formazione di calcoli o cristalli nelle vie urinarie, formati da co-precipitazione di melamina con acido urico. La formazione dei cristalli è fortemente dipendente dal pH e più facilmente si verifica a un pH di circa 5.5. Gli studi sugli animali da laboratorio hanno evidenziato che la melamina viene rapidamente eliminata per via renale, determinando il sovraccarico di tali organi.
L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha fornito il suo parere in cui ha stabilito che la dose giornaliera ammissibile (DGA) è di 0,2 mg/kg di peso corporeo (cioè 14 mg/giorno per una persona che pesa 70 kg). La DGA fissata dal gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui contaminanti nella catena alimentare (CONTAM) è in linea con quella stabilita dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) nel 2008.
Applicando l’analisi statistica ai dati tossicologici attualmente disponibili, oltre alla DGA è stato fissato anche il limite di migrazione specifica della melamina (SML), cioè la quantità massima che può essere rilasciata dal contenitore all'alimento.
La Commissione europea, in seguito ai vasti studi condotti dall’EFSA, ha fissato l’SML a 2,5mg per chilo di prodotto alimentare, limite abbassato drasticamente rispetto ai 30 mg/Kg del passato, in considerazione anche di un riallineamento con i parametri legislativi già stabiliti per la dose giornaliera ammissibile.
Anche se piccole quantità di melamina possono migrare negli alimenti da materiali come tazze e piatti in plastica melaminica, i dati sull’esposizione analizzati dal gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui materiali a contatto con gli alimenti hanno indicato che l’esposizione alla melamina attraverso gli alimenti risulta in genere inferiore alla DGA.
Il fenomeno di migrazione della melamina dai contenitori agli alimenti è favorito dalle alte temperature. Gli studi condotti dall’Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio (BfR) mostrano che quando questi materiali sono sottoposti a calore eccessivo viene rilasciata una quantità notevole di melamina. Per questo motivo gli utensili e le stoviglie contenenti melamina non sono quindi adatti alla cottura o a essere inseriti nei forni a microonde. Mentre se utilizzati a temperature inferiori ai 70°C l’eventuale migrazione di melammina risulta innocua.
In conclusione, per garantire l’utilizzo sicuro di tutti i materiali e oggetti a contatto con gli alimenti, inclusi quelli a base di resina melaminica, è necessario rispettare le indicazioni di utilizzo ed accertarsi che siano sempre in buono stato di manutenzione.
Bibliografia:
https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/10.2903/j.efsa.2010.1573
https://www.fda.gov/food/chemicals/melamine