di Rossella Gemma

Il consumo di alcol è un fattore di rischio riconosciuto per numerose patologie e rappresenta una delle principali cause di morbilità e mortalità a livello globale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’alcol è responsabile di circa il 5,3% di tutti i decessi nel mondo, contribuendo allo sviluppo di oltre 200 malattie e condizioni patologiche, tra cui tumori, malattie epatiche e disturbi cardiovascolari. Oltre agli effetti diretti sulla salute, l’alcol ha un impatto significativo sulla sicurezza pubblica, in particolare per quanto riguarda gli incidenti stradali e la violenza interpersonale. 

Dal punto di vista fisiologico, l’alcol etilico è una sostanza psicoattiva con effetti depressivi sul sistema nervoso centrale. Il suo metabolismo avviene prevalentemente a livello epatico, dove viene convertito in acetaldeide, un composto tossico che contribuisce al danno cellulare e allo sviluppo di patologie croniche. A livello acuto, il consumo eccessivo determina alterazioni delle funzioni cognitive e motorie, con un incremento del rischio di incidenti e comportamenti pericolosi. A lungo termine, l’abuso alcolico è associato a una maggiore incidenza di cirrosi epatica, epatocarcinoma, pancreatite cronica e danni neurocognitivi, oltre a favorire l’insorgenza di disturbi psichiatrici come depressione e ansia. 

Uno degli aspetti più critici legati al consumo di alcol è il suo impatto sulla sicurezza stradale. In Italia, la guida in stato di ebbrezza rappresenta una delle principali cause di incidentalità grave. Per far fronte a questo problema, il nuovo Codice della Strada ha introdotto misure più severe, tra cui l’inasprimento delle sanzioni per i recidivi e l’obbligo di installazione dell’alcolock per chi viene sorpreso alla guida con un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti. Per i neopatentati e i conducenti professionisti, è stato confermato il principio di tolleranza zero, con il divieto assoluto di assumere alcol prima di mettersi alla guida. 

Oltre alla dimensione sanitaria e alla sicurezza stradale, il consumo di alcol ha un impatto economico e sociale rilevante. Il Servizio Sanitario Nazionale sostiene costi significativi per il trattamento delle patologie alcol-correlate, mentre la produttività lavorativa risente dell’assenteismo e degli infortuni legati all’abuso di alcol. Dal punto di vista sociale, l’alcol è spesso coinvolto in episodi di violenza domestica e criminalità, aggravando ulteriormente le problematiche legate alla sua diffusione. 

Affrontare le conseguenze del consumo di alcol richiede un approccio integrato che combini interventi normativi, strategie di prevenzione e programmi di supporto per le persone a rischio. Le campagne di sensibilizzazione, in particolare quelle rivolte ai giovani, giocano un ruolo fondamentale nel ridurre il consumo precoce e promuovere una maggiore consapevolezza dei rischi. Allo stesso tempo, misure regolatorie più restrittive, come la limitazione della pubblicità e l’aumento della tassazione sugli alcolici, possono contribuire a ridurre l’accessibilità e il consumo della sostanza. 

Il consumo di alcol non può essere considerato solo una scelta individuale, ma rappresenta un problema di salute pubblica che richiede un impegno coordinato tra istituzioni, operatori sanitari e società civile. Solo attraverso un’azione sinergica sarà possibile ridurre l’impatto dell’alcol sulla salute e migliorare la sicurezza e il benessere collettivo.