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13 maggio 2019
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✔️ Catechine nel #tè verde: nessun pericolo, ma attenzione negli integratori.

Catechine del tè verde: l’EFSA ne valuta la sicurezza

Le catechine (epicatechina, gallocatechina, epigallocatechina, epicatechina gallato, epigallocatechina gallato) sono un gruppo di sostanze antiossidanti appartenenti alla categoria dei polifenoli flavonoidi. Esse sono contenute soprattutto nel tè verde, dove rappresentano circa il 20-30% del peso a secco.

L’infuso di tè verde è ed è stato ampiamento consumato per secoli, anche in ragione dell'elevato apporto di sostanze antiossidanti che, e studi di laboratorio e osservazioni epidemiologiche hanno mostrato un andamento positivo su possibili effetti protettivi, tanto nei confronti dell'apparato cardiovascolare quanto contro il rischio di alcuni tumori.

Il crescente consumo di tè verde nell’Unione Europea e il rilievo, nel corso degli ultimi anni, di rare segnalazioni relative ad alcuni possibili effetti tossici nel fegato, hanno reso necessario da parte dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) una valutazione del rischio per i consumatori.

Per quanto riguarda gli infusi di tè verde, gli esperti dell'EFSA hanno concluso che generalmente non vi sono indicazioni di danni al fegato, anche dopo un consumo elevato e che i pochi casi di danni al fegato riferiti nell’uomo sono probabilmente dovuti a reazioni rare e imprevedibili apparse in singoli individui (reazione idiosincratiche). Gli esperti hanno perciò ritenuto le catechine da infusi di tè verde, preparati con acqua calda, nonché le bevande istantanee o pronte al consumo a base di tè verde con simile contenuto di catechina, in principio privi di rischi.

Gli esperti EFSA hanno concluso, sulla base di osservazioni, effettuate nella popolazione, condotte su volontari sotto supervisione medica, che dosi di 800 mg/giorno di epigallocatechina gallato (EGCG), la catechina più abbondante nel tè verde, potrebbero essere associate a deboli segni di danno epatico.

Sebbene non vi fossero indicazioni di danno epatico con dosi inferiori a 800 mg/giorno da integratori a base di tè verde, gli esperti non hanno ritenuto di definire, con le informazioni scientifiche ad oggi disponibili, una dose priva di rischio.

Il gruppo di esperti ha osservato che non vi era alcuna prova di aumento dei livelli di enzimi epatici anche dopo il consumo di più di 5 tazze di tè verde al giorno contenenti 700 mg di EGCG.

EFSA stima che l’assunzione giornaliera di EGCG, attraverso l’utilizzo degli integratori alimentari, possa essere valutata tra 5 mg e 1000 mg, con medie intorno ai 300 mg, mentre la quantità media di EGCG derivante dal consumo dei tradizionali infusi di tè potrebbe variare tra 90 mg e 300 mg al giorno.

È interessante notare come le modalità di consumo possano influenzare gli eventuali effetti avversi attribuibili a EGCG. La somministrazione di estratto di tè verde in condizioni di digiuno, e come un bolo, porta ad aumento significativo della concentrazione plasmatica di EGCG rispetto alla somministrazione con il cibo e in dosi frazionate.

Mentre l’utilizzo degli infusi è solitamente associato a un consumo multiplo e diluito nel tempo, gli integratori, in particolare quelli utilizzati per il controllo del peso, vengono assunti spesso in un'unica dose e a digiuno, modalità che può determinare un carico repentino di EGCG che l’organismo deve gestire più difficilmente.

Per una maggior tutela del consumatore, gli esperti dell'EFSA hanno raccomandato di condurre ulteriori studi sugli effetti delle catechine del tè verde, al fine di poter individuare con più precisione le dosi prive di potenziali effetti avversi. Inoltre, è stata proposta un'etichettatura più chiara dei prodotti a base di tè verde (soprattutto per gli integratori alimentari) relativamente al contenuto di catechine e ai loro potenziali rischi per la salute.

Bibliografia:

https://www.efsa.europa.eu/en/press/news/180418
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