19 dicembre 2018
Il Panel di esperti della European Food Safety Authority (EFSA) che si occupa della sicurezza dei contaminanti individuati nei cibi appartenenti alla catena alimentare (CONTAM) ha confermato le conclusioni preoccupanti di valutazioni precedenti relativamente alla potenziale tossicità che può derivare dall’assunzione di alimenti contaminati da #diossine e #PCB (policlorbifenili diossina-simili) attraverso la catena alimentare.
Queste sostanze tossiche, prodotte sia da processi industriali che dalla combustione di materiali quali legna e gomma, vengono difficilmente degradate e tendono a permanere nel comparto aereo ambientale per anni a causa della loro estrema stabilità chimico-fisica che li rende praticamente inattaccabili anche dalla più potente flora microbica ambientale. Esse contaminano la materia prima utilizzata per la formulazione delle derrate alimentari e si accumulano nei tessuti umani e animali principalmente nei tessuti ricchi di grassi.
Nell’arco degli ultimi trent’anni, grazie agli sforzi congiunti delle autorità pubbliche mondiali in collaborazione con l’industria, la loro presenza è nettamente diminuita. Purtroppo, questo non è bastato perché i dati provenienti da diversi paesi europei rappresentativi per la presenza di tali contaminanti indicano un’assunzione che supera il nuovo valore guida di assunzione consigliato da EFSA e definito come TWI (assunzione settimanale tollerabile). La nuova TWI per le diossine e PCB diossina-simili negli alimenti è pari a due picogrammi per chilo di peso corporeo (1 picogrammo = 10−12 grammi).
Questo valore è 7 volte più basso rispetto a quanto fissato nel 2001 dal Comitato scientifico per la sicurezza degli alimenti della Commissione europea. Questa riduzione dei livelli di assunzione tollerabili delle diossine e PCB diossina-simili deriva dalla valutazione da parte del Panel dei Contaminants di nuovi dati epidemiologici e sperimentali sulla tossicità di queste sostanze.
L’assunzione attraverso la dieta, per la maggior parte delle fasce di età nei Paesi europei, dipende soprattutto da una dieta ricca di pesce, specie quello contenente molto grasso, di formaggi e di carne di animali da allevamento, poiché tutte queste classi di alimenti, che rappresentano uno degli anelli fondamentali della catena alimentare, fungono primariamente da bioconcentratori di tali contaminanti.
https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/181120
Queste sostanze tossiche, prodotte sia da processi industriali che dalla combustione di materiali quali legna e gomma, vengono difficilmente degradate e tendono a permanere nel comparto aereo ambientale per anni a causa della loro estrema stabilità chimico-fisica che li rende praticamente inattaccabili anche dalla più potente flora microbica ambientale. Esse contaminano la materia prima utilizzata per la formulazione delle derrate alimentari e si accumulano nei tessuti umani e animali principalmente nei tessuti ricchi di grassi.
Nell’arco degli ultimi trent’anni, grazie agli sforzi congiunti delle autorità pubbliche mondiali in collaborazione con l’industria, la loro presenza è nettamente diminuita. Purtroppo, questo non è bastato perché i dati provenienti da diversi paesi europei rappresentativi per la presenza di tali contaminanti indicano un’assunzione che supera il nuovo valore guida di assunzione consigliato da EFSA e definito come TWI (assunzione settimanale tollerabile). La nuova TWI per le diossine e PCB diossina-simili negli alimenti è pari a due picogrammi per chilo di peso corporeo (1 picogrammo = 10−12 grammi).
Questo valore è 7 volte più basso rispetto a quanto fissato nel 2001 dal Comitato scientifico per la sicurezza degli alimenti della Commissione europea. Questa riduzione dei livelli di assunzione tollerabili delle diossine e PCB diossina-simili deriva dalla valutazione da parte del Panel dei Contaminants di nuovi dati epidemiologici e sperimentali sulla tossicità di queste sostanze.
L’assunzione attraverso la dieta, per la maggior parte delle fasce di età nei Paesi europei, dipende soprattutto da una dieta ricca di pesce, specie quello contenente molto grasso, di formaggi e di carne di animali da allevamento, poiché tutte queste classi di alimenti, che rappresentano uno degli anelli fondamentali della catena alimentare, fungono primariamente da bioconcentratori di tali contaminanti.
https://www.efsa.europa.eu/it/press/news/181120