2 gennaio 2019
Dal post di Società Italiana di Tossicologia - SITOX:
A seguito del dibattito innescatosi dopo l’evento dedicato all’agricoltura biodinamica presso il Politecnico di Milano, si è sviluppata una discussione relativa all’uso in agricoltura di strategie biologiche alternative ai fitofarmaci di sintesi chimica.
Anche in questo caso, SITOX ritiene assolutamente condivisibile il testo e la posizione della senatrice Elena #Cattaneo e ci permettiamo di sottolineare la grande confusione generata dall’uso spesso in contrapposizione di termini quali #naturale, #biologico e #chimico.
Spesso l’uso della parola "naturale" finisce per essere erroneamente associato a una percezione totalmente positiva, ma ricordiamo che esistono numerose sostanze naturali molto più tossiche di composti ottenuti per sintesi chimica. Per contro, anche associare una percezione negativa a proposito dell’utilizzo di composti ottenuti per sintesi chimica è un errore frequente e che dovrebbe essere evitato.
Le tossine naturali, ad esempio, posso rivelarsi fino a un milione di volte più tossiche di qualsiasi fitofarmaco, sviluppato proprio con l'obiettivo di limitare la presenza di queste tossine nelle materie prime ad uso alimentare. Estremamente tossiche risultano, per esempio, le micotossine, rilasciate da muffe che crescono, sotto certe condizioni, su molte specie vegetali commestibili come il mais.
Anche i composti a base di rame, elemento ubquitario naturalmente presente nella crosta terrestre, impiegati con la funzione di pesticida bio si possono rivelare molto più dannosi per gli organismi viventi rispetto ai composti di sintesi, a causa delle grandi quantità impiegate e della lungo tempo di persistenza del rame nell’ambiente.
L'acqua, l'elemento più "naturale" che potremmo immaginare diventa tossica se ingerita oltre una certa quantità. L'azione tossica, infatti, si deve non soltanto alla qualità, ma anche alla quantità di una sostanza, ovvero alla dose. Come accade, per esempio, per i farmaci, che nelle dosi prescritte hanno effetto terapeutico, mentre ad altre possono essere completamente inefficaci o letali.
Da questi esempi si capisce come termini quali "naturale", "sano", "chimico" e "velenoso" occupino un campo semantico molto delicato: ogni campo del sapere possiede il suo prezioso repertorio di parole e significati. La scienza, nel corso dei millenni, con i propri studi, ha contribuito a stabilire e ad aggiornare, di volta in volta, il nostro patrimonio lessicale che dovremmo utilizzare rispettandone sempre la ricchezza e la precisione.
A seguito del dibattito innescatosi dopo l’evento dedicato all’agricoltura biodinamica presso il Politecnico di Milano, si è sviluppata una discussione relativa all’uso in agricoltura di strategie biologiche alternative ai fitofarmaci di sintesi chimica.
Anche in questo caso, SITOX ritiene assolutamente condivisibile il testo e la posizione della senatrice Elena #Cattaneo e ci permettiamo di sottolineare la grande confusione generata dall’uso spesso in contrapposizione di termini quali #naturale, #biologico e #chimico.
Spesso l’uso della parola "naturale" finisce per essere erroneamente associato a una percezione totalmente positiva, ma ricordiamo che esistono numerose sostanze naturali molto più tossiche di composti ottenuti per sintesi chimica. Per contro, anche associare una percezione negativa a proposito dell’utilizzo di composti ottenuti per sintesi chimica è un errore frequente e che dovrebbe essere evitato.
Le tossine naturali, ad esempio, posso rivelarsi fino a un milione di volte più tossiche di qualsiasi fitofarmaco, sviluppato proprio con l'obiettivo di limitare la presenza di queste tossine nelle materie prime ad uso alimentare. Estremamente tossiche risultano, per esempio, le micotossine, rilasciate da muffe che crescono, sotto certe condizioni, su molte specie vegetali commestibili come il mais.
Anche i composti a base di rame, elemento ubquitario naturalmente presente nella crosta terrestre, impiegati con la funzione di pesticida bio si possono rivelare molto più dannosi per gli organismi viventi rispetto ai composti di sintesi, a causa delle grandi quantità impiegate e della lungo tempo di persistenza del rame nell’ambiente.
L'acqua, l'elemento più "naturale" che potremmo immaginare diventa tossica se ingerita oltre una certa quantità. L'azione tossica, infatti, si deve non soltanto alla qualità, ma anche alla quantità di una sostanza, ovvero alla dose. Come accade, per esempio, per i farmaci, che nelle dosi prescritte hanno effetto terapeutico, mentre ad altre possono essere completamente inefficaci o letali.
Da questi esempi si capisce come termini quali "naturale", "sano", "chimico" e "velenoso" occupino un campo semantico molto delicato: ogni campo del sapere possiede il suo prezioso repertorio di parole e significati. La scienza, nel corso dei millenni, con i propri studi, ha contribuito a stabilire e ad aggiornare, di volta in volta, il nostro patrimonio lessicale che dovremmo utilizzare rispettandone sempre la ricchezza e la precisione.