1 marzo 2022
Le Società Italiane di Farmacologia (SIF), di Tossicologia (SITOX) e di Neuroscienze (SINS) esprimono piena soddisfazione per le decisioni delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera e quindi del Parlamento che hanno prorogato al 1° Luglio 2025 l’applicazione del divieto che impedisce ai ricercatori italiani di impiegare animali nella sperimentazione che riguarda lo studio delle proprietà d’abuso dei farmaci, divieto che rappresenta un unicum legislativo italiano non riscontrabile negli altri paesi membri della UE. Infatti, l’applicazione di questo divieto si pone in contrasto con l’attuale normativa europea che regola l’utilizzo di animali a fini scientifici, ed ha portato all’apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia (n.2016/2013).
L’utilizzo di animali per la sperimentazione volta a studiare le proprietà d’abuso dei farmaci è un argomento dibattuto nell’opinione pubblica, poiché numerosi movimenti contrari alla sperimentazione animale etichettano tale pratica con termini come “inutile” ed “egoistica”, dal momento che, a loro dire, questo tipo di ricerca avrebbe lo scopo esclusivo di studiare un “vizio” prettamente umano, ossia la dipendenza. Tale affermazione è facilmente contestabile, in quanto si basa su una concezione ideologica del problema, che non tiene conto delle basi neurobiologiche del fenomeno della dipendenza patologica. Infatti, numerose evidenze sperimentali dimostrano che non solo la dipendenza patologica è un fenomeno che si può manifestare anche negli animali, ma che le basi neurobiologiche di questo fenomeno sono sovrapponibili tra uomo ed animali. Pertanto, la ricerca sulle proprietà d’abuso dei farmaci possiede indubbio valore scientifico, dal momento che consente di studiare e sviluppare nuove terapie per pazienti sofferenti di dipendenze da sostanze, lecite e illecite, e di dipendenze di tipo non farmacologico, e sono tutte riconosciute come disturbi psichiatrici dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-V). Le dipendenze patologiche quindi necessitano di adeguati trattamenti, al pari di altre patologie che interessano il cervello, e non possono essere derubricate semplicemente a “vizio tipicamente umano”. Inoltre, la ricerca sulle proprietà d’abuso dei farmaci non riguarda esclusivamente le sostanze che vengono definite volgarmente “droghe”, ma la sua effettuazione è richiesta per legge per consentire l’approvazione e l’immissione in commercio di nuovi farmaci, che agiscono a livello del sistema nervoso centrale. La comunità scientifica è conscia delle problematiche associate alla sperimentazione animale e promuove lo sviluppo di validi metodi alternativi che al momento non sono ancora sufficienti a sostituirla completamente. L’applicazione definitiva del divieto di utilizzo di animali per le ricerche sui farmaci d’abuso avrebbe effetti devastanti, non solo per le persone che soffrono di dipendenze, ma anche per tutti coloro che soffrono di altre patologie neurologiche e psichiatriche, che vedrebbero quindi annullata la possibilità di ricevere nuove terapie più efficaci, dal momento che lo sviluppo delle stesse subirebbe un’ interruzione, venendo a mancare la ricerca di tipo preclinico in questo ambito.
Per questi motivi le società scientifiche SIF, SINS e SITOX hanno accolto con estremo favore la scelta
del nostro Parlamento che ha compreso l’importanza di questa problematica rimandando al 1° Luglio 2025 l’applicazione del divieto che impedisce ai ricercatori italiani di impiegare animali nella sperimentazione che riguarda lo studio delle proprietà d’abuso dei farmaci, e ringraziano sentitamente tutti i Parlamentari che hanno contribuito all’approvazione di questa decisione. Questa decisione contribuisce a difendere il valore della ricerca biomedica e della scienza in Italia contro una deriva antiscientifica che sta avendo ed avrà in futuro, se non arginata, effetti deleteri non solo sulla salute pubblica, ma anche sullo sviluppo e sulla competitività del Paese.
https://bit.ly/35dkSzH
L’utilizzo di animali per la sperimentazione volta a studiare le proprietà d’abuso dei farmaci è un argomento dibattuto nell’opinione pubblica, poiché numerosi movimenti contrari alla sperimentazione animale etichettano tale pratica con termini come “inutile” ed “egoistica”, dal momento che, a loro dire, questo tipo di ricerca avrebbe lo scopo esclusivo di studiare un “vizio” prettamente umano, ossia la dipendenza. Tale affermazione è facilmente contestabile, in quanto si basa su una concezione ideologica del problema, che non tiene conto delle basi neurobiologiche del fenomeno della dipendenza patologica. Infatti, numerose evidenze sperimentali dimostrano che non solo la dipendenza patologica è un fenomeno che si può manifestare anche negli animali, ma che le basi neurobiologiche di questo fenomeno sono sovrapponibili tra uomo ed animali. Pertanto, la ricerca sulle proprietà d’abuso dei farmaci possiede indubbio valore scientifico, dal momento che consente di studiare e sviluppare nuove terapie per pazienti sofferenti di dipendenze da sostanze, lecite e illecite, e di dipendenze di tipo non farmacologico, e sono tutte riconosciute come disturbi psichiatrici dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-V). Le dipendenze patologiche quindi necessitano di adeguati trattamenti, al pari di altre patologie che interessano il cervello, e non possono essere derubricate semplicemente a “vizio tipicamente umano”. Inoltre, la ricerca sulle proprietà d’abuso dei farmaci non riguarda esclusivamente le sostanze che vengono definite volgarmente “droghe”, ma la sua effettuazione è richiesta per legge per consentire l’approvazione e l’immissione in commercio di nuovi farmaci, che agiscono a livello del sistema nervoso centrale. La comunità scientifica è conscia delle problematiche associate alla sperimentazione animale e promuove lo sviluppo di validi metodi alternativi che al momento non sono ancora sufficienti a sostituirla completamente. L’applicazione definitiva del divieto di utilizzo di animali per le ricerche sui farmaci d’abuso avrebbe effetti devastanti, non solo per le persone che soffrono di dipendenze, ma anche per tutti coloro che soffrono di altre patologie neurologiche e psichiatriche, che vedrebbero quindi annullata la possibilità di ricevere nuove terapie più efficaci, dal momento che lo sviluppo delle stesse subirebbe un’ interruzione, venendo a mancare la ricerca di tipo preclinico in questo ambito.
Per questi motivi le società scientifiche SIF, SINS e SITOX hanno accolto con estremo favore la scelta
del nostro Parlamento che ha compreso l’importanza di questa problematica rimandando al 1° Luglio 2025 l’applicazione del divieto che impedisce ai ricercatori italiani di impiegare animali nella sperimentazione che riguarda lo studio delle proprietà d’abuso dei farmaci, e ringraziano sentitamente tutti i Parlamentari che hanno contribuito all’approvazione di questa decisione. Questa decisione contribuisce a difendere il valore della ricerca biomedica e della scienza in Italia contro una deriva antiscientifica che sta avendo ed avrà in futuro, se non arginata, effetti deleteri non solo sulla salute pubblica, ma anche sullo sviluppo e sulla competitività del Paese.
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