22 aprile 2016
Violenza e droghe da stupro.
Nella prima giornata nazionale della #salute della #donna, #SITOX ricorda il pericolo legato alle cosiddette droghe da stupro.
Nelle aggressioni sessuali perpetrate mediante somministrazione di sostanze (alcol e/o farmaci) la vittima è sottoposta a un rapporto sessuale al quale non è consenziente mentre è incapacitata o incosciente, ed è quindi incapace di opporre resistenza o di esprimere il proprio consenso. I DFSA (Drug Facilitated Sexual Assault) rappresentano una problematica sanitaria e sociale di crescente interesse in tutto il mondo. Negli ultimi anni il Dipartimento Politiche Antidroga - Presidenza del Consiglio dei Ministri, insieme al Centro Antiveleni di Pavia e all’Istituto di Medicina Legale dell’Università Cattolica di Roma, ha studiato il fenomeno in Italia. Il progetto VARD (Violence And date Rape Drugs) ha riguardato i pazienti valutati in pronto soccorso o presso i servizi di Soccorso Violenza Sessuale per riferita violenza sessuale e che presentavano (1) parziale/completa amnesia per l’evento, e/o (2) sospetta somministrazione di sostanze incapacitanti, e/o (3) assunzione volontaria di sostanza d’abuso, e/o (4) segni/sintomi di intossicazione. In 4 anni sono stati inclusi nel progetto 90 pazienti, con un’età media di 26 anni e di cui il 98% donne. Tra le modalità di somministrazione della sostanza incapacitante, il drink spiking (somministrazione della sostanza mediante aggiunta alla bevanda della vittima) è stato ipotizzato dai pazienti nel 45% dei casi. Un’amnesia totale per l’accaduto è stata riferita nel 38% dei casi. L’aggressore è risultata una persona già conosciuta dalla vittima nel 39% dei casi. Al momento della presa in carico, dopo una media di 21 ore dalla riferita violenza, il 23% dei pazienti non presentava alcuna lesione fisica o sintomi di intossicazione. Le analisi effettuate sono risultate positive per alcool in più di un quarto dei casi. Altre sostanze rilevate sono risultate ansiolitici, cocaina, sostanze d’abuso diverse dalla cocaina e farmaci.
In conclusione sostanze incapacitanti quali alcool, farmaci e sostanze d’abuso vengono frequentemente rilevate nei campioni biologici delle vittime di violenza sessuale. L’assenza di lesioni o di segni/sintomi di intossicazione al momento della valutazione medica non permette di escludere questo tipo di evento.
#SD16
Nella prima giornata nazionale della #salute della #donna, #SITOX ricorda il pericolo legato alle cosiddette droghe da stupro.
Nelle aggressioni sessuali perpetrate mediante somministrazione di sostanze (alcol e/o farmaci) la vittima è sottoposta a un rapporto sessuale al quale non è consenziente mentre è incapacitata o incosciente, ed è quindi incapace di opporre resistenza o di esprimere il proprio consenso. I DFSA (Drug Facilitated Sexual Assault) rappresentano una problematica sanitaria e sociale di crescente interesse in tutto il mondo. Negli ultimi anni il Dipartimento Politiche Antidroga - Presidenza del Consiglio dei Ministri, insieme al Centro Antiveleni di Pavia e all’Istituto di Medicina Legale dell’Università Cattolica di Roma, ha studiato il fenomeno in Italia. Il progetto VARD (Violence And date Rape Drugs) ha riguardato i pazienti valutati in pronto soccorso o presso i servizi di Soccorso Violenza Sessuale per riferita violenza sessuale e che presentavano (1) parziale/completa amnesia per l’evento, e/o (2) sospetta somministrazione di sostanze incapacitanti, e/o (3) assunzione volontaria di sostanza d’abuso, e/o (4) segni/sintomi di intossicazione. In 4 anni sono stati inclusi nel progetto 90 pazienti, con un’età media di 26 anni e di cui il 98% donne. Tra le modalità di somministrazione della sostanza incapacitante, il drink spiking (somministrazione della sostanza mediante aggiunta alla bevanda della vittima) è stato ipotizzato dai pazienti nel 45% dei casi. Un’amnesia totale per l’accaduto è stata riferita nel 38% dei casi. L’aggressore è risultata una persona già conosciuta dalla vittima nel 39% dei casi. Al momento della presa in carico, dopo una media di 21 ore dalla riferita violenza, il 23% dei pazienti non presentava alcuna lesione fisica o sintomi di intossicazione. Le analisi effettuate sono risultate positive per alcool in più di un quarto dei casi. Altre sostanze rilevate sono risultate ansiolitici, cocaina, sostanze d’abuso diverse dalla cocaina e farmaci.
In conclusione sostanze incapacitanti quali alcool, farmaci e sostanze d’abuso vengono frequentemente rilevate nei campioni biologici delle vittime di violenza sessuale. L’assenza di lesioni o di segni/sintomi di intossicazione al momento della valutazione medica non permette di escludere questo tipo di evento.
#SD16