2 marzo 2016
MONOSSIDO DI CARBONIO: IL KILLER SILENZIOSO
Ogni anno sono centinaia le vittime di intossicazione da monossido di carbonio (CO), gas impercettibile e altamente tossico. Il CO è infatti inodore, incolore e non irritante e per questo viene definito “killer silenzioso”. Le situazioni particolarmente rischiose sono determinate dall’utilizzo di mezzi di riscaldamento impropri (es. bracieri e stufe difettose) e dal malfunzionamento di caldaie. La gravità dell’avvelenamento dipende dalla durata di esposizione e dalla concentrazione del gas inalato. Le conseguenze possono essere lievi (cefalea, nausea, vomito, stanchezza), gravi (confusione mentale, perdita di coscienza, coma, convulsioni, dolore toracico) oppure letali nel caso di concentrazioni elevate o esposizioni molto prolungate. Occorre fare molta attenzione ai sintomi, da non confondere con quelli di un’intossicazione alimentare o di una sindrome influenzale: se in un ambiente dove sono presenti processi di combustione si manifestano disturbi di qualunque tipo, o se gli stessi sintomi sono presenti in più persone nello stesso ambiente, è opportuno sospettare la presenza di CO, aerare l’ambiente e chiamare i soccorsi.
La terapia per gli intossicati è l’ossigenoterapia che, in molti casi, deve essere condotta in camera iperbarica. L’intossicazione da monossido di carbonio, oltre ai sintomi immediati, può essere causa di danni che si manifestano anche a distanza di settimane o mesi. È quindi importante, per i pazienti che sono stati vittima di intossicazione, effettuare dei controlli clinici nel tempo mirati a individuare gli eventuali effetti a lungo termine.
Cosa fare e non fare:
provvedere ad una manutenzione regolare dell’impianto termico da parte di personale qualificato
controllare periodicamente i requisiti di sicurezza dei dispositivi, non modificarli autonomamente
verificare la pervietà e il tiraggio dei camini specie durante e dopo giornate ventose
non otturare le prese d’aria e garantire un adeguato apporto di ossigeno nei locali
non utilizzare bracieri, barbecue o generatori di corrente in ambienti chiusi
prestare particolare attenzione alla verifica degli impianti e dei camini in case dove non si soggiorna da tempo (es. case di vacanza).
Ogni anno sono centinaia le vittime di intossicazione da monossido di carbonio (CO), gas impercettibile e altamente tossico. Il CO è infatti inodore, incolore e non irritante e per questo viene definito “killer silenzioso”. Le situazioni particolarmente rischiose sono determinate dall’utilizzo di mezzi di riscaldamento impropri (es. bracieri e stufe difettose) e dal malfunzionamento di caldaie. La gravità dell’avvelenamento dipende dalla durata di esposizione e dalla concentrazione del gas inalato. Le conseguenze possono essere lievi (cefalea, nausea, vomito, stanchezza), gravi (confusione mentale, perdita di coscienza, coma, convulsioni, dolore toracico) oppure letali nel caso di concentrazioni elevate o esposizioni molto prolungate. Occorre fare molta attenzione ai sintomi, da non confondere con quelli di un’intossicazione alimentare o di una sindrome influenzale: se in un ambiente dove sono presenti processi di combustione si manifestano disturbi di qualunque tipo, o se gli stessi sintomi sono presenti in più persone nello stesso ambiente, è opportuno sospettare la presenza di CO, aerare l’ambiente e chiamare i soccorsi.
La terapia per gli intossicati è l’ossigenoterapia che, in molti casi, deve essere condotta in camera iperbarica. L’intossicazione da monossido di carbonio, oltre ai sintomi immediati, può essere causa di danni che si manifestano anche a distanza di settimane o mesi. È quindi importante, per i pazienti che sono stati vittima di intossicazione, effettuare dei controlli clinici nel tempo mirati a individuare gli eventuali effetti a lungo termine.
Cosa fare e non fare:
provvedere ad una manutenzione regolare dell’impianto termico da parte di personale qualificato
controllare periodicamente i requisiti di sicurezza dei dispositivi, non modificarli autonomamente
verificare la pervietà e il tiraggio dei camini specie durante e dopo giornate ventose
non otturare le prese d’aria e garantire un adeguato apporto di ossigeno nei locali
non utilizzare bracieri, barbecue o generatori di corrente in ambienti chiusi
prestare particolare attenzione alla verifica degli impianti e dei camini in case dove non si soggiorna da tempo (es. case di vacanza).