25 gennaio 2019
#Oppioidi, #abuso e #overdose: cosa ci insegna l’epidemia USA
A Milano un #evento #SITOX ha fatto chiarezza. I nostri dati su Wired Italia*.
Recentemente la National Safety Council ha riportato l’attenzione sull’abuso degli oppioidi negli Stati Uniti, pubblicando un report relativo ai rischi di morte prevenibili per la popolazione americana, dove il rischio di morire per un’overdose accidentale di oppioidi è al quinto posto nella classifica delle morti prevenibili, dopo le malattie cardiovascolari, i tumori e le malattie respiratorie croniche.
Per la prima volta, negli USA, l’incidenza di morte accidentale per oppioidi ha superato quella di rimanere vittima di un incidente automobilistico: 1 su 96 contro 1 su 103, dati riferiti al 2017. Siamo davanti ad un’emergenza sanitaria pubblica e si può parlare di una vera e propria epidemia legata a overdose ed all’abuso da farmaci oppioidi prescritti per il controllo del dolore non oncologico.
Gli oppioidi, inibendo a livello centrale gli stimoli dolorosi, sono farmaci importanti per il trattamento del #dolore, il cui sollievo rappresenta un fondamentale diritto della persona umana, sancito dalla legge 38/2010. Essi vengono usati sia per la gestione del dolore acuto (fratture, esiti post-operatori e altri traumi) che quello #cronico (cancro, malattie reumatiche, nevralgia del trigemino e altro).
Queste sostanze, sia pur prescritte per valide motivazioni cliniche, qualora non siano accompagnati da un adeguato counseling sui rischi connessi all'abuso, tendono a essere impiegati in modo arbitrario, cosa che deve essere considerata come un ulteriore grave effetto collaterale.
L’uso di oppiacei conduce rapidamente a tolleranza e a dipendenza fisica, con conseguente necessità di aumento delle dosi. Inoltre, liberando dal dolore, conducono anche a dipendenza psichica, che può manifestarsi indipendentemente dalla comparsa delle prime due, tolleranza e #dipendenza fisica, che devono essere mantenute da essa distinte. Quindi, se assunti al di fuori dello schema terapeutico indicato dal medico, possono portare ad abuso e ad accidentale overdose, causando la morte per arresto respiratorio.
I dati provvisori per il 2018 sembrano, però indicare un miglioramento della situazione. Come è emerso anche durane l’evento #SITOX sull’abuso degli oppioidi, che si è tenuto a Milano lunedì, ciò può essere dovuto alle grandi quantità di progetti, studi e strategie, che sono state adottate per controllare e prevenire il problema dell’abuso, attraverso ad una migliore educazione dei medici, al miglior controllo sull’appropriatezza delle prescrizioni e alla lotta al mercato illegale. Inoltre, questo miglioramento può essere frutto anche dello sviluppo di nuove formulazioni farmacologiche con proprietà “abuso deterrente”, creando delle barriere fisico chimiche, che impediscano la possibilità di masticare, rompere e macinare, di scioglierlo in acqua o solventi di varia natura le compresse al fine di ottenere l’immediata disponibilità di tutto il principio attivo delle formulazioni a lento rilascio.
Vai all’articolo: https://bit.ly/2FMMhtR
A Milano un #evento #SITOX ha fatto chiarezza. I nostri dati su Wired Italia*.
Recentemente la National Safety Council ha riportato l’attenzione sull’abuso degli oppioidi negli Stati Uniti, pubblicando un report relativo ai rischi di morte prevenibili per la popolazione americana, dove il rischio di morire per un’overdose accidentale di oppioidi è al quinto posto nella classifica delle morti prevenibili, dopo le malattie cardiovascolari, i tumori e le malattie respiratorie croniche.
Per la prima volta, negli USA, l’incidenza di morte accidentale per oppioidi ha superato quella di rimanere vittima di un incidente automobilistico: 1 su 96 contro 1 su 103, dati riferiti al 2017. Siamo davanti ad un’emergenza sanitaria pubblica e si può parlare di una vera e propria epidemia legata a overdose ed all’abuso da farmaci oppioidi prescritti per il controllo del dolore non oncologico.
Gli oppioidi, inibendo a livello centrale gli stimoli dolorosi, sono farmaci importanti per il trattamento del #dolore, il cui sollievo rappresenta un fondamentale diritto della persona umana, sancito dalla legge 38/2010. Essi vengono usati sia per la gestione del dolore acuto (fratture, esiti post-operatori e altri traumi) che quello #cronico (cancro, malattie reumatiche, nevralgia del trigemino e altro).
Queste sostanze, sia pur prescritte per valide motivazioni cliniche, qualora non siano accompagnati da un adeguato counseling sui rischi connessi all'abuso, tendono a essere impiegati in modo arbitrario, cosa che deve essere considerata come un ulteriore grave effetto collaterale.
L’uso di oppiacei conduce rapidamente a tolleranza e a dipendenza fisica, con conseguente necessità di aumento delle dosi. Inoltre, liberando dal dolore, conducono anche a dipendenza psichica, che può manifestarsi indipendentemente dalla comparsa delle prime due, tolleranza e #dipendenza fisica, che devono essere mantenute da essa distinte. Quindi, se assunti al di fuori dello schema terapeutico indicato dal medico, possono portare ad abuso e ad accidentale overdose, causando la morte per arresto respiratorio.
I dati provvisori per il 2018 sembrano, però indicare un miglioramento della situazione. Come è emerso anche durane l’evento #SITOX sull’abuso degli oppioidi, che si è tenuto a Milano lunedì, ciò può essere dovuto alle grandi quantità di progetti, studi e strategie, che sono state adottate per controllare e prevenire il problema dell’abuso, attraverso ad una migliore educazione dei medici, al miglior controllo sull’appropriatezza delle prescrizioni e alla lotta al mercato illegale. Inoltre, questo miglioramento può essere frutto anche dello sviluppo di nuove formulazioni farmacologiche con proprietà “abuso deterrente”, creando delle barriere fisico chimiche, che impediscano la possibilità di masticare, rompere e macinare, di scioglierlo in acqua o solventi di varia natura le compresse al fine di ottenere l’immediata disponibilità di tutto il principio attivo delle formulazioni a lento rilascio.
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