18 settembre 2017
Allarme #tatuaggi: le nanoparticelle di inchiostro del tatuaggio persistono nei linfonodi
Da uno studio pubblicato nella rivista Scientific Reports arriva una notizia allarmante per tutti gli amanti della pelle tatuata: i componenti dell’inchiostro usato per i tatuaggi possono raggiungere i linfonodi sotto forma di nanoparticelle, con la possibilità di causare potenziali rischi agli individui tatuati. Chi decora la propria pelle sa che il tatuaggio rimarrà per sempre, ma ignora i potenziali rischi, non ancora ben indagati, a cui si espone.
L'analisi post-mortem di persone tatuate ha confermato che i pigmenti contenuti nei tatuaggi arrivano ai linfonodi: essi infatti si colorano con il colore del tatuaggio. È la risposta del corpo per pulire il sito, ma i pigmenti lo raggiungono in una forma nano. E questo è il problema: non è noto come reagiscono le nanoparticelle.
I risultati indicano che le particelle non solo raggiungono il sistema linfatico, ma rimangono lì per lunghi periodi di tempo, causandone il rigonfiamento cronico – come avviene quando è in corso un’infezione. Tuttavia, gli autori hanno osservato nel loro studio che "la maggior parte degli individui tatuati, non soffre di infiammazione cronica".
Fonte: “Synchrotron-based ν-XRF mapping and μ-FTIR microscopy enable to look into the fate and effects of tattoo pigments in human skin”, Sci Rep. 2017 Sep 12;7(1):11395
Da uno studio pubblicato nella rivista Scientific Reports arriva una notizia allarmante per tutti gli amanti della pelle tatuata: i componenti dell’inchiostro usato per i tatuaggi possono raggiungere i linfonodi sotto forma di nanoparticelle, con la possibilità di causare potenziali rischi agli individui tatuati. Chi decora la propria pelle sa che il tatuaggio rimarrà per sempre, ma ignora i potenziali rischi, non ancora ben indagati, a cui si espone.
L'analisi post-mortem di persone tatuate ha confermato che i pigmenti contenuti nei tatuaggi arrivano ai linfonodi: essi infatti si colorano con il colore del tatuaggio. È la risposta del corpo per pulire il sito, ma i pigmenti lo raggiungono in una forma nano. E questo è il problema: non è noto come reagiscono le nanoparticelle.
I risultati indicano che le particelle non solo raggiungono il sistema linfatico, ma rimangono lì per lunghi periodi di tempo, causandone il rigonfiamento cronico – come avviene quando è in corso un’infezione. Tuttavia, gli autori hanno osservato nel loro studio che "la maggior parte degli individui tatuati, non soffre di infiammazione cronica".
Fonte: “Synchrotron-based ν-XRF mapping and μ-FTIR microscopy enable to look into the fate and effects of tattoo pigments in human skin”, Sci Rep. 2017 Sep 12;7(1):11395