15 febbraio 2018
#Ogm, Scientific Report: nessuna evidenza di rischi per la salute
Non c’è nessuna evidenza di rischio per la #salute umana, animale o ambientale dal mais transgenico, ossia geneticamente modificato con geni di altre specie. Lo indica il primo studio che ha raccolto dati relativi a 21 anni di coltivazioni in tutto il mondo. Pubblicato oggi sulla rivista Scientific Reports (#Nature Publishing Group, Ed.) e coordinato dall’Italia, con l’Istituto di Scienze della Vita Scuola Superiore Sant'Anna e dell’Università di Pisa, lo studio è il primo ad analizzare le ricerche condotte in pieno campo tra il 1996, anno di inizio della coltivazione del #mais transgenico, e il 2016. I dati provengono da Stati Uniti, Europa, Sud America, Asia, Africa, Australia.
Le conclusioni sono in linea con quanto già sostenuto da #SITOX durante questi anni. Già nel 2006, inoltre, SITOX ha firmato assieme ad altre venti Accademie e Società scientifiche italiane il Consensus document “Coesistenza tra colture tradizionali, biologiche e geneticamente modificate”. Allora gli oltre diecimila ricercatori rappresentati sottoscrissero il documento che raccoglie la normativa e le informazioni scientifiche disponibili pubblicate a livello nazionale e internazionale, puntando a verificare lo stato dell’arte e a ricavare indirizzi opportuni sul tema della coesistenza, concludendo che è possibile coltivare piante GM vicino a quelle convenzionali e biologiche ricorrendo alle normali pratiche agricole. Secondo gli studi effettuati nei principali Paesi europei, sono sufficienti 25-40 metri di distanza tra campi di mais geneticamente modificato, tradizionale e biologico per mantenere un livello di mescolanza inferiore alla soglia dello 0,9% stabilita dalle normative #Ue.
Leggi il documento SITOX "Campagna in favore dell'utilizzo degli OGM": https://www.sitox.org/documenti/position-paper-08-luglio-2008
Leggi il Consensus document "Coesistenza tra colture
tradizionali, biologiche e geneticamente modificate": https://www.sitox.org/allegati/docs/sitox_consensus_ogm_2006.pdf
Non c’è nessuna evidenza di rischio per la #salute umana, animale o ambientale dal mais transgenico, ossia geneticamente modificato con geni di altre specie. Lo indica il primo studio che ha raccolto dati relativi a 21 anni di coltivazioni in tutto il mondo. Pubblicato oggi sulla rivista Scientific Reports (#Nature Publishing Group, Ed.) e coordinato dall’Italia, con l’Istituto di Scienze della Vita Scuola Superiore Sant'Anna e dell’Università di Pisa, lo studio è il primo ad analizzare le ricerche condotte in pieno campo tra il 1996, anno di inizio della coltivazione del #mais transgenico, e il 2016. I dati provengono da Stati Uniti, Europa, Sud America, Asia, Africa, Australia.
Le conclusioni sono in linea con quanto già sostenuto da #SITOX durante questi anni. Già nel 2006, inoltre, SITOX ha firmato assieme ad altre venti Accademie e Società scientifiche italiane il Consensus document “Coesistenza tra colture tradizionali, biologiche e geneticamente modificate”. Allora gli oltre diecimila ricercatori rappresentati sottoscrissero il documento che raccoglie la normativa e le informazioni scientifiche disponibili pubblicate a livello nazionale e internazionale, puntando a verificare lo stato dell’arte e a ricavare indirizzi opportuni sul tema della coesistenza, concludendo che è possibile coltivare piante GM vicino a quelle convenzionali e biologiche ricorrendo alle normali pratiche agricole. Secondo gli studi effettuati nei principali Paesi europei, sono sufficienti 25-40 metri di distanza tra campi di mais geneticamente modificato, tradizionale e biologico per mantenere un livello di mescolanza inferiore alla soglia dello 0,9% stabilita dalle normative #Ue.
Leggi il documento SITOX "Campagna in favore dell'utilizzo degli OGM": https://www.sitox.org/documenti/position-paper-08-luglio-2008
Leggi il Consensus document "Coesistenza tra colture
tradizionali, biologiche e geneticamente modificate": https://www.sitox.org/allegati/docs/sitox_consensus_ogm_2006.pdf