26 novembre 2015
Parere SITOX su vaccini e sicurezza.
I vaccini sono pericolosi? Questa è la domanda che molti tossicologi si sentono rivolgere in conseguenza di una incosciente campagna anti-vaccinale che sta portando a gravi conseguenze sulla salute pubblica. Il miglioramento delle condizioni igieniche ha portato molte persone a concentrarsi sulla possibile tossicità dei vaccini anzichè sulla preziosa azione sulla salute personale e pubblica. Come conseguenza sono sempre più numerosi coloro che scelgono di non vaccinarsi o di non far vaccinare i propri figli. Queste posizioni sociali mettono a rischio la salute di tutti. È importante sottolineare che lo sviluppo di un vaccino prevede una rigorosa caratterizzazione della qualità analitica del prodotto, ma anche una serie di prove di tossicità per chiarire il rischio relativo sia alla parte “attiva” del vaccino (antigene), sia agli adiuvanti eventualmente presenti. Questi ultimi sono molto importanti per sviluppare una protezione efficace e sono comunque utilizzati alle minime dosi efficaci. Tutte le prove di sicurezza sono svolte utilizzando adeguati modelli sperimentali prima di essere valutati sull’uomo, così come richiesto dalle autorità regolatorie internazionali. Per i vaccini anti-infettivi si seguono le indicazioni dell’Organizzazione della Sanità (OMS) e le linee guida europee emesse dall’EMA (Agenzia Europea dei Medicinali) che sottolineano la necessità di approvare prodotti assolutamente sicuri proprio perché indirizzati ad una popolazione sana.I rischi della omissione della vaccinazione sono certi e ormai reali: la morte di bambini per morbillo o pertosse non è più un evento eccezionale, a causa di una generale inferiore protezione che porta al propagarsi di patologie ben tollerate dagli adulti, ma a volte fatali per i bambini. SITOX ricorda che la tossicità dei vaccini è valutata in modo rigoroso, e che le campagne anti-vaccinali si basano non su dati reali, ma su interpretazioni fantasiose e pericolose speculazioni. Il lavoro, pubblicato negli anni ’90 su The Lancet dal dott. Wakefield e collaboratori nel quale si sosteneva il rischio di sviluppo di autismo a seguito di vaccinazione trivalente (Wakefield AJ, Murch SH, Anthony A, Linnell, Casson DM, Malik M, et al. Ileal lymphoid nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children. Lancet 1998;351:637-41 [retracted]), è stato ritrattato dalla rivista dopo che era stata accertata la falsità dei dati presentati a sostegno di questa ipotesi. Un’indagine condotta nel 2010 dal British Medical Journal ha infatti evidenziato che il dott. Wakefield aveva falsificato o malrappresentato i dati clinici. Dei 12 casi riportati, 3 non avevano la malattia e 5 avevano segni di malattia prima della vaccinazione (Editors of the Lancet. Retraction: ileal lymphoid nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children. Lancet 2010;375:445). In luglio 2011 al dott Wakefield è stata revocata l’abilitazione all’esercizio della professione medica.
Per dettagli e altri link rilevanti si veda: http://www.bmj.com/content/342/bmj.c5347.
I vaccini sono pericolosi? Questa è la domanda che molti tossicologi si sentono rivolgere in conseguenza di una incosciente campagna anti-vaccinale che sta portando a gravi conseguenze sulla salute pubblica. Il miglioramento delle condizioni igieniche ha portato molte persone a concentrarsi sulla possibile tossicità dei vaccini anzichè sulla preziosa azione sulla salute personale e pubblica. Come conseguenza sono sempre più numerosi coloro che scelgono di non vaccinarsi o di non far vaccinare i propri figli. Queste posizioni sociali mettono a rischio la salute di tutti. È importante sottolineare che lo sviluppo di un vaccino prevede una rigorosa caratterizzazione della qualità analitica del prodotto, ma anche una serie di prove di tossicità per chiarire il rischio relativo sia alla parte “attiva” del vaccino (antigene), sia agli adiuvanti eventualmente presenti. Questi ultimi sono molto importanti per sviluppare una protezione efficace e sono comunque utilizzati alle minime dosi efficaci. Tutte le prove di sicurezza sono svolte utilizzando adeguati modelli sperimentali prima di essere valutati sull’uomo, così come richiesto dalle autorità regolatorie internazionali. Per i vaccini anti-infettivi si seguono le indicazioni dell’Organizzazione della Sanità (OMS) e le linee guida europee emesse dall’EMA (Agenzia Europea dei Medicinali) che sottolineano la necessità di approvare prodotti assolutamente sicuri proprio perché indirizzati ad una popolazione sana.I rischi della omissione della vaccinazione sono certi e ormai reali: la morte di bambini per morbillo o pertosse non è più un evento eccezionale, a causa di una generale inferiore protezione che porta al propagarsi di patologie ben tollerate dagli adulti, ma a volte fatali per i bambini. SITOX ricorda che la tossicità dei vaccini è valutata in modo rigoroso, e che le campagne anti-vaccinali si basano non su dati reali, ma su interpretazioni fantasiose e pericolose speculazioni. Il lavoro, pubblicato negli anni ’90 su The Lancet dal dott. Wakefield e collaboratori nel quale si sosteneva il rischio di sviluppo di autismo a seguito di vaccinazione trivalente (Wakefield AJ, Murch SH, Anthony A, Linnell, Casson DM, Malik M, et al. Ileal lymphoid nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children. Lancet 1998;351:637-41 [retracted]), è stato ritrattato dalla rivista dopo che era stata accertata la falsità dei dati presentati a sostegno di questa ipotesi. Un’indagine condotta nel 2010 dal British Medical Journal ha infatti evidenziato che il dott. Wakefield aveva falsificato o malrappresentato i dati clinici. Dei 12 casi riportati, 3 non avevano la malattia e 5 avevano segni di malattia prima della vaccinazione (Editors of the Lancet. Retraction: ileal lymphoid nodular hyperplasia, non-specific colitis, and pervasive developmental disorder in children. Lancet 2010;375:445). In luglio 2011 al dott Wakefield è stata revocata l’abilitazione all’esercizio della professione medica.
Per dettagli e altri link rilevanti si veda: http://www.bmj.com/content/342/bmj.c5347.