13 maggio 2015
SITOX INFORMA
Arriva l’estate... attenzione alle vipere!
La vipera, specie protetta, è un serpente che può raggiungere la lunghezza di un metro circa, normalmente di color grigio-marrone, con la testa triangolare e piatta, le pupille schiacciate e verticali e la coda tozza. Normalmente la si può incontrare tra le pietraie, i cumuli di sterpi, l’erba alta e, più frequentemente, nelle zone esposte al sole.
Il morso può avvenire in caso la vipera si senta minacciata o venga accidentalmente calpestata o toccata. Per tale ragione è bene non spostare massi, tronchi o mettere le mani in anfratti rocciosi e fare attenzione a dove si cammina o ci si siede.
È raccomandabile l’uso di calzettoni e scarponi al di sopra della caviglia o di stivali per le nostre passeggiate in montagna e in campagna, come è anche buona norma battere il terreno davanti a noi con un bastone.
Se, nonostante ogni precauzione, dovesse verificarsi il morso, la prima cosa da fare è tranquillizzare e tenere a riposo la vittima. È necessario poi contattare i soccorsi oppure un centro antiveleni, togliere immediatamente eventuali orologio, anelli e bracciali e allentare l’allacciatura dei vestiti nella zona interessata dal morso. Se possibile, è bene disinfettare la ferita e applicare ghiaccio non a diretto contatto con la cute (interponendo ad esempio un fazzoletto). Altre pratiche, come l’incisione in sede del morso o il posizionamento di laccio emostatico, sono controindicate.
Escludendo i rarissimi casi di reazione anafilattica al veleno di vipera, c’è tutto il tempo per attendere i soccorsi o raggiungere un ospedale.
I sintomi precoci dell’avvelenamento sono il dolore locale con successiva comparsa di gonfiore della zona interessata, che possono associarsi a vomito, dolori addominali e abbassamento della pressione arteriosa.
In alcuni casi al morso può non seguire l’avvelenamento in quanto la vipera può morsicare senza iniettare veleno. È comunque sempre necessario recarsi in ospedale, dove, anche grazie alla consulenza di un centro antiveleni, verrà impostato il monitoraggio clinico adeguato e, se indicata, verrà praticata la terapia antidotica specifica.
Arriva l’estate... attenzione alle vipere!
La vipera, specie protetta, è un serpente che può raggiungere la lunghezza di un metro circa, normalmente di color grigio-marrone, con la testa triangolare e piatta, le pupille schiacciate e verticali e la coda tozza. Normalmente la si può incontrare tra le pietraie, i cumuli di sterpi, l’erba alta e, più frequentemente, nelle zone esposte al sole.
Il morso può avvenire in caso la vipera si senta minacciata o venga accidentalmente calpestata o toccata. Per tale ragione è bene non spostare massi, tronchi o mettere le mani in anfratti rocciosi e fare attenzione a dove si cammina o ci si siede.
È raccomandabile l’uso di calzettoni e scarponi al di sopra della caviglia o di stivali per le nostre passeggiate in montagna e in campagna, come è anche buona norma battere il terreno davanti a noi con un bastone.
Se, nonostante ogni precauzione, dovesse verificarsi il morso, la prima cosa da fare è tranquillizzare e tenere a riposo la vittima. È necessario poi contattare i soccorsi oppure un centro antiveleni, togliere immediatamente eventuali orologio, anelli e bracciali e allentare l’allacciatura dei vestiti nella zona interessata dal morso. Se possibile, è bene disinfettare la ferita e applicare ghiaccio non a diretto contatto con la cute (interponendo ad esempio un fazzoletto). Altre pratiche, come l’incisione in sede del morso o il posizionamento di laccio emostatico, sono controindicate.
Escludendo i rarissimi casi di reazione anafilattica al veleno di vipera, c’è tutto il tempo per attendere i soccorsi o raggiungere un ospedale.
I sintomi precoci dell’avvelenamento sono il dolore locale con successiva comparsa di gonfiore della zona interessata, che possono associarsi a vomito, dolori addominali e abbassamento della pressione arteriosa.
In alcuni casi al morso può non seguire l’avvelenamento in quanto la vipera può morsicare senza iniettare veleno. È comunque sempre necessario recarsi in ospedale, dove, anche grazie alla consulenza di un centro antiveleni, verrà impostato il monitoraggio clinico adeguato e, se indicata, verrà praticata la terapia antidotica specifica.