10 gennaio 2019
#Disinformazione sui #vaccini: raccontare la verità è una sfida che non possiamo perdere
Negli ultimi decenni molte malattie infettive sono state quasi sconfitte grazie all’utilizzo dei vaccini. Il grande successo clinico delle vaccinazioni e il miglioramento delle condizioni igieniche ha indebolito la percezione dell’importanza di vaccinarsi. Tutto ciò ha portato molte persone a concentrarsi sulla possibile tossicità dei vaccini anziché sulla preziosa azione sulla salute personale e pubblica. Come conseguenza si è assistito ad un calo del tasso di copertura delle principali malattie infettive. Tutti coloro che scelgono di non vaccinarsi o di non far vaccinare i propri figli mettono a rischio la salute di tutti.
Lo sviluppo di un vaccino è un processo piuttosto lungo ed elaborato che passa attraverso diverse fasi seguendo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (#OMS) e le linee guida europee emesse dall’Agenzia Europea dei Medicinali (#EMA). Oltre agli antigeni, verso i quali si vuole indurre la risposta immunitaria, i vaccini contengono anche i cosiddetti adiuvanti (idrossido di alluminio o fosfato di alluminio), aggiunti per rendere più valida la risposta degli anticorpi e sono utilizzati alle minime dosi efficaci. Poiché i vaccini anti-infettivi vengono somministrati a scopo preventivo in una popolazione sana, è necessario che le percentuali di efficacia siano molto alte e che il beneficio sia di gran lunga superiore al rischio.
Prima dell’autorizzazione all’immissione del vaccino sul mercato, gli studi che vengono effettuati devono confermare l’#efficacia (in termini di tipologia e persistenza della risposta immunitaria, percentuale dei soggetti che rispondono efficacemente al vaccino) e la #sicurezza del vaccino (in termini di eventi avversi attribuibili e non attribuibili al vaccino e di possibili problemi legati alle caratteristiche dei soggetti come l’età, il sesso e specifiche condizioni di salute).
È importante sottolineare che la tossicità dei vaccini è valutata rigorosamente. La verità dei dati e le evidenze statistiche sono gli elementi di valutazione della comunità scientifica e sanitaria mondiale, l'unica che si assume gli oneri e la responsabilità di garantire la salute pubblica. Le campagne anti-vaccinali non sono supportate da dati e evidenze sperimentali, ma su interpretazioni fantasiose e pericolose speculazioni. Le teorie di questi movimenti, non basandosi su dati reali, sfociano in conseguenze devianti, in risultati ingannevoli, in miti illusori e in leggende metropolitane. Ovvero in disinformazione.
http://bit.ly/2ADVG2w
Negli ultimi decenni molte malattie infettive sono state quasi sconfitte grazie all’utilizzo dei vaccini. Il grande successo clinico delle vaccinazioni e il miglioramento delle condizioni igieniche ha indebolito la percezione dell’importanza di vaccinarsi. Tutto ciò ha portato molte persone a concentrarsi sulla possibile tossicità dei vaccini anziché sulla preziosa azione sulla salute personale e pubblica. Come conseguenza si è assistito ad un calo del tasso di copertura delle principali malattie infettive. Tutti coloro che scelgono di non vaccinarsi o di non far vaccinare i propri figli mettono a rischio la salute di tutti.
Lo sviluppo di un vaccino è un processo piuttosto lungo ed elaborato che passa attraverso diverse fasi seguendo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (#OMS) e le linee guida europee emesse dall’Agenzia Europea dei Medicinali (#EMA). Oltre agli antigeni, verso i quali si vuole indurre la risposta immunitaria, i vaccini contengono anche i cosiddetti adiuvanti (idrossido di alluminio o fosfato di alluminio), aggiunti per rendere più valida la risposta degli anticorpi e sono utilizzati alle minime dosi efficaci. Poiché i vaccini anti-infettivi vengono somministrati a scopo preventivo in una popolazione sana, è necessario che le percentuali di efficacia siano molto alte e che il beneficio sia di gran lunga superiore al rischio.
Prima dell’autorizzazione all’immissione del vaccino sul mercato, gli studi che vengono effettuati devono confermare l’#efficacia (in termini di tipologia e persistenza della risposta immunitaria, percentuale dei soggetti che rispondono efficacemente al vaccino) e la #sicurezza del vaccino (in termini di eventi avversi attribuibili e non attribuibili al vaccino e di possibili problemi legati alle caratteristiche dei soggetti come l’età, il sesso e specifiche condizioni di salute).
È importante sottolineare che la tossicità dei vaccini è valutata rigorosamente. La verità dei dati e le evidenze statistiche sono gli elementi di valutazione della comunità scientifica e sanitaria mondiale, l'unica che si assume gli oneri e la responsabilità di garantire la salute pubblica. Le campagne anti-vaccinali non sono supportate da dati e evidenze sperimentali, ma su interpretazioni fantasiose e pericolose speculazioni. Le teorie di questi movimenti, non basandosi su dati reali, sfociano in conseguenze devianti, in risultati ingannevoli, in miti illusori e in leggende metropolitane. Ovvero in disinformazione.
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