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7 luglio 2021
gli-allievi-del-dipart
Gli allievi del Dipartimento ricordano il loro maestro con affetto e stima anche attraverso l'istituzione del "Premio alla ricerca Rodolfo Paoletti" rivolto ai giovani ricercatori per i quali ha sempre avuto attenzione.
Grazie, professor Paoletti, grazie Rodolfo. Buon viaggio 💙

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Rodolfo Paoletti nasce a Milano in una famiglia di medici. Il padre chirurgo assai abile, il fratello neurochirurgo di successo: di fatto obbligatoria quindi la Laurea in Medicina e Chirurgia, cui non segue però la consueta attività clinica. L’incontro con Emilio Trabucchi lo orienta infatti verso la ricerca. Dove? A Bethesda, da Bernard B. Brodie, allora numero uno della farmacologia nel mondo. Racconta Brodie: “Paoletti si mise ad estrarre con solventi il tessuto adiposo, trovando quantità rilevanti di noradrenalina, e cominciò a pensare alla regolazione adrenergica del tessuto adiposo”.
Da qui deriva forse la più importante osservazione scientifica personale di Paoletti: Il controllo della “lipolisi”. Un fenomeno per molti anni sulla cresta dell’onda, seguito da un periodo di silenzio ma tornato in auge in anni più recenti: l’aumentata lipolisi determina infatti non solo una salita dei precursori per i trigliceridi circolanti, fornendo anche un substrato energetico, ma costituisce un elemento di rischio per le aritmie, le patologie vascolari, il diabete.
Il soggiorno a Bethesda porta Paoletti ad alcune conclusioni importanti sul suo futuro. Nota che la ricerca a quei tempi era di fatto un monopolio USA, con aperture quasi “caritatevoli” verso i colleghi Europei. Gli appare quindi evidente la necessità sia di muovere i più giovani ad esperienze oltre-oceano, sia di aprire un’area organizzativa-congressuale all’altezza di quella USA.

Nell’Istituto di Farmacologia dell’Università di Milano trova la sede ideale per questa sua missione. Organizza inizialmente convegni soprattutto nell’area della dinamica del tessuto adiposo, sempre frequentati ad altissimo livello. L’arrivo dei primi farmaci che regolano il colesterolo e i trigliceridi circolanti lo porta poi ad affrontare le dislipidemie e l’arteriosclerosi, con la storica iniziativa dei Drugs Affecting Lipid Metabolism (DALM), cui seguono una serie di attività nell’ambito della nutrizione umana e della prevenzione vascolare. La sua dinamica scientifica e organizzativa apre poi ampi spazi anche alla ricerca e all’organizzazione in campo neuropsicofarmacologico e tossicologico.

Dopo un brillante triennio di Ordinariato a Cagliari, tornato a Milano gli appare evidente come una sola Facoltà di Medicina a Milano stia obbiettivamente stretta ed avvia, assieme a Pietro Pratesi, leader della Chimica Farmaceutica, la Facoltà di Farmacia, con una nuova Laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche. La nuova Facoltà inizia ad operare con l’A.A. 1970/71 e l’Ordinamento viene inserito dello Statuto dell’Università degli Studi di Milano in data 24/7/1991, entrando in vigore nell’A.A. 1991/92. La Facoltà acquisisce una sede autonoma, in due edifici, uno dei quali, in via Balzaretti 9, realizzato con un fondo FAI, grazie all’appoggio del Ministro Pier Luigi Romita.

Le attività scientifiche dell’ormai esteso gruppo di ricerca guidato dal prof. Paoletti hanno ora una sede autonoma e grandi prospettive di sviluppo. Alla Facoltà di Farmacia fanno anche riferimento Centri Clinici come il Centro Grossi Paoletti di Niguarda, Il Centro Cardiologico Monzino il centro studi Aterosclerosi del Bassini e l’IRCCS MultiMedica, con numerosi ricercatori provenienti dalla Facoltà. La Fondazione Giovanni Lorenzini e la Nutrition Foundation of Italy - NFI offrono un importante supporto alle iniziative congressuali ed editoriali ed esportano la sua visione della ricerca in ambiti contigui a quello, in cui è maestro, della Farmacologia. Come riconoscimento indiscusso del suo ruolo nella farmacologia italiana ed internazionale viene eletto Presidente della Società Italiana di Farmacologia - SIF e Presidente della Società Italiana di Tossicologia - SITOX, nonchè Presidente della Federation of European Pharmacological Societies – EPHAR.

È un momento di grandissima visibilità internazionale del prof. Paoletti. Rappresenta l’Italia per oltre un decennio nel Consiglio Scientifico NATO a Bruxelles, e riceve, nel volgere di pochi anni, ben cinque lauree Honoris Causa (in Medicina presso il Karolinska Institutet di Stoccolma nel 1983, in Farmacia all’Università di Urbino nel 1985, nuovamente in Medicina, nel 1992, all’Università di Montpellier e nel 1996 all’Università di Gdansk, in Polonia). Chiude questa serie prestigiosa, nel 1999, la laurea ad honorem della Facoltà di Farmacia e Biochimica dell’Università di Buenos Aires.

Nel 1986 lancia il “Programma Nazionale di Educazione al Controllo del Colesterolo”, con il patrocinio del Ministero della Sanità. Porta le sue competenze a servizio dell’intero Paese, dal 1986 al 1989 come membro del Consiglio Universitario Nazionale (CUN) per il Ministero della Pubblica Istruzione, e dal 1995 al 1999 della Commissione Unica del Farmaco (CUF), per il Ministero della Sanità. Nel 2007 viene nominato Professore Emerito di Farmacologia. È a lungo Preside della Facoltà di Farmacia a Tirana.

Il prof. Paoletti non ha mai abbandonato la sua intensa routine di viaggi e incontri (ricordava con un certo compiacimento di aver superato i 300 voli negli USA). Il successo nella sua attività di leader di una importante disciplina accademica, con le affermazioni di tanti suoi allievi, si è caratterizzato infatti per la sua costante presenza. La domanda era sempre la stessa: “Ci sarà Paoletti?”. Sì, quando occorreva c’è sempre stato. È tuttora diffusa la gratitudine per l’opera del prof. Paoletti nello sviluppare convegni internazionali che hanno consentito ad allievi e ricercatori di tutto il mondo di comparire in sedi di prestigio, con conseguenti importanti sviluppi per le loro carriere. E per la creazione di un network (o più precisamente di una serie di network) che hanno consentito alle persone di interpretare la ricerca, come lui ha sempre sostenuto, come collaborazione, condivisione, interazione.

Gli ultimi anni proiettano purtroppo un’ombra oscura sulle vicende vitali del nostro Maestro. Ci ha lasciati in silenzio, ma non è stato per nulla dimenticato. Ricorderemo soprattutto la sua costante e riconosciuta capacità di essere sempre “qualche metro davanti agli altri” nella visione anticipatoria di quello che ci avrebbe portato il futuro.

Grazie, Professor Paoletti, grazie Rodolfo. Buon viaggio.

I tuoi allievi del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari si ricorderanno sempre di Te e hanno già istituito, in collaborazione con NFI, il Premio alla ricerca “Rodolfo Paoletti” per i giovani ricercatori per i quali hai sempre avuto attenzione.

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