21 giugno 2018
+++ NOTA STAMPA SITOX +++
Giusto il parere del CSS sulla #Cannabis light
La Società Italiana di Tossicologia (SITOX) appoggia il parere del Consiglio Superiore di Sanità (CSS) che chiede misure contro la libera vendita di infiorescenze di #canapa a basso contenuto di #THC. Locatelli: Il prodotto ‘light’ può essere facilmente concentrato fino a diventare stupefacente.
Milano, 21-06-2018. «La canapa legale può essere stupefacente tanto quanto quella di strada, basta acquistare sufficiente prodotto e con metodi semplici ottenere un concentrato dagli effetti stupefacenti e tossici». Ecco perché la libera vendita delle infiorescenze a contenuto di THC legale, nei canapa shop, dal punto di vista dei tossicologi italiani, non ha senso. Lo afferma Carlo Locatelli, Past President della Società Italiana di #Tossicologia (SITOX), in risposta alle parole del Consiglio Superiore della Sanità (CSS) che, in un parere chiesto dal ministero della #Salute, ha raccomandato che non sia consentita la libera vendita di questi prodotti.
Il business di prodotti «alla #marjuana» promuove, di fatto, l’avvicinamento del cittadino a uno stupefacente. Tecnicamente non tale alle concentrazioni alle quali è venduto a tutt’oggi, ma che lo può diventare facilmente senza possedere un laboratorio chimico. Inoltre «se si crea oggi desiderio, richiesta, mercato, nei confronti di un prodotto “light” – spiega Locatelli – è facile che domani la stessa tipologia di consumatori ricerchi lo stesso prodotto ma “migliore”, ovvero #hashish e marjuana a concentrazioni di THC pericolosi per la salute».
Esiste poi un problema di carattere tecnico: «Chi si sottoporrebbe a un esame tossicologico sulle urine per la ricerca di #cannabinoidi risulterebbe positivo, anche se avesse assunto solo canapa “light”. Questo, va da sé, pone un problema per lavoratori, candidati in verifiche per le patenti e per il cittadino in generale».
Giusto il parere del CSS sulla #Cannabis light
La Società Italiana di Tossicologia (SITOX) appoggia il parere del Consiglio Superiore di Sanità (CSS) che chiede misure contro la libera vendita di infiorescenze di #canapa a basso contenuto di #THC. Locatelli: Il prodotto ‘light’ può essere facilmente concentrato fino a diventare stupefacente.
Milano, 21-06-2018. «La canapa legale può essere stupefacente tanto quanto quella di strada, basta acquistare sufficiente prodotto e con metodi semplici ottenere un concentrato dagli effetti stupefacenti e tossici». Ecco perché la libera vendita delle infiorescenze a contenuto di THC legale, nei canapa shop, dal punto di vista dei tossicologi italiani, non ha senso. Lo afferma Carlo Locatelli, Past President della Società Italiana di #Tossicologia (SITOX), in risposta alle parole del Consiglio Superiore della Sanità (CSS) che, in un parere chiesto dal ministero della #Salute, ha raccomandato che non sia consentita la libera vendita di questi prodotti.
Il business di prodotti «alla #marjuana» promuove, di fatto, l’avvicinamento del cittadino a uno stupefacente. Tecnicamente non tale alle concentrazioni alle quali è venduto a tutt’oggi, ma che lo può diventare facilmente senza possedere un laboratorio chimico. Inoltre «se si crea oggi desiderio, richiesta, mercato, nei confronti di un prodotto “light” – spiega Locatelli – è facile che domani la stessa tipologia di consumatori ricerchi lo stesso prodotto ma “migliore”, ovvero #hashish e marjuana a concentrazioni di THC pericolosi per la salute».
Esiste poi un problema di carattere tecnico: «Chi si sottoporrebbe a un esame tossicologico sulle urine per la ricerca di #cannabinoidi risulterebbe positivo, anche se avesse assunto solo canapa “light”. Questo, va da sé, pone un problema per lavoratori, candidati in verifiche per le patenti e per il cittadino in generale».