13 febbraio 2019
#Ecstasy: come agisce sul cervello e perché è dannosa
Viene chiamata ecstasy ma il suo vero nome è #MDMA (3,4 metilendiossi-metamfetamina) ed è una sostanza anfetaminica allucinogena. La facilità e l’economicità della produzione fanno sì che il prezzo allo spaccio sia basso e che quindi sia acquistabile facilmente dai giovani.
Viene venduta in pastiglie di diverso colore e forma e ne esistono più di 200 “tipi”. L’ecstasy presente sul mercato non contiene solo MDMA, le pastiglie vengono spesso adulterate e #mischiate ad altri farmaci o ad altre sostanze (eroina, steroidi, cocaina, amfetamina, veleno per topi, fibra di vetro, vermifughi, anestetici, insetticidi, pesticidi ecc.).
Scoperta nel 1912 in Germania dai ricercatori della #Merck, è stata brevettata nel 1914 come anoressizzante ma ben presto si è capito che questo farmaco era dotato di attività psicotrope. Viene usata infatti dai #giovani proprio perché provoca #euforia, maggior capacità di comunicare con gli altri, aumento del #desiderio sessuale e potenziamento delle #sensazioni e delle #percezioni.
Provoca anche esperienze #depersonalizzanti, lievi disturbi delle percezioni sensitive nonché stati di psicosi con allucinazioni della durata di diverse ore e insonnia pronunciata.
Questi sintomi sono dovuti soprattutto all’aumento delle concentrazioni cerebrali di #serotonina, un neurotrasmettitore implicato nel controllo della temperatura corporea, nella coordinazione delle attività intestinali e nella regolazione del sonno e che svolge una importante funzione sulla variazione dell’umore.
Il problema fondamentale dell’uso del MDMA sono gli altri effetti che questa molecola può determinare come la forte #ipertermia, la coagulazione intravasale disseminata e l’#epatite fulminante. Inoltre, da segnalare anche la potenziale neurotossicità di questa sostanza.
Anche se la comunità scientifica è ancora divisa circa il potenziale pericolo della #neurotossicità indotta dall’ecstasy, evidenze scientifiche nell’uomo fanno propendere per un effetto tossico su alcune popolazioni neuronali generalmente negli utilizzatori cronici (Benningfield and Cowan, 2013).
Inoltre, l'ecstasy è spesso erroneamente considerata dai giovani una droga "innocua", probabilmente a causa dell’aspetto con la quale viene venduta (pastiglie vivacemente colorate con divertenti loghi), ma come abbiamo visto può essere estremamente pericolosa.
Guarda l'intervista alla Prof.ssa Patrizia Romualdi (Alma Mater Studiorum - Università di Bologna) che spiega i danni dell'Ecstasy: https://www.youtube.com/watch?v=9yb_1Y2jQd4
Viene chiamata ecstasy ma il suo vero nome è #MDMA (3,4 metilendiossi-metamfetamina) ed è una sostanza anfetaminica allucinogena. La facilità e l’economicità della produzione fanno sì che il prezzo allo spaccio sia basso e che quindi sia acquistabile facilmente dai giovani.
Viene venduta in pastiglie di diverso colore e forma e ne esistono più di 200 “tipi”. L’ecstasy presente sul mercato non contiene solo MDMA, le pastiglie vengono spesso adulterate e #mischiate ad altri farmaci o ad altre sostanze (eroina, steroidi, cocaina, amfetamina, veleno per topi, fibra di vetro, vermifughi, anestetici, insetticidi, pesticidi ecc.).
Scoperta nel 1912 in Germania dai ricercatori della #Merck, è stata brevettata nel 1914 come anoressizzante ma ben presto si è capito che questo farmaco era dotato di attività psicotrope. Viene usata infatti dai #giovani proprio perché provoca #euforia, maggior capacità di comunicare con gli altri, aumento del #desiderio sessuale e potenziamento delle #sensazioni e delle #percezioni.
Provoca anche esperienze #depersonalizzanti, lievi disturbi delle percezioni sensitive nonché stati di psicosi con allucinazioni della durata di diverse ore e insonnia pronunciata.
Questi sintomi sono dovuti soprattutto all’aumento delle concentrazioni cerebrali di #serotonina, un neurotrasmettitore implicato nel controllo della temperatura corporea, nella coordinazione delle attività intestinali e nella regolazione del sonno e che svolge una importante funzione sulla variazione dell’umore.
Il problema fondamentale dell’uso del MDMA sono gli altri effetti che questa molecola può determinare come la forte #ipertermia, la coagulazione intravasale disseminata e l’#epatite fulminante. Inoltre, da segnalare anche la potenziale neurotossicità di questa sostanza.
Anche se la comunità scientifica è ancora divisa circa il potenziale pericolo della #neurotossicità indotta dall’ecstasy, evidenze scientifiche nell’uomo fanno propendere per un effetto tossico su alcune popolazioni neuronali generalmente negli utilizzatori cronici (Benningfield and Cowan, 2013).
Inoltre, l'ecstasy è spesso erroneamente considerata dai giovani una droga "innocua", probabilmente a causa dell’aspetto con la quale viene venduta (pastiglie vivacemente colorate con divertenti loghi), ma come abbiamo visto può essere estremamente pericolosa.
Guarda l'intervista alla Prof.ssa Patrizia Romualdi (Alma Mater Studiorum - Università di Bologna) che spiega i danni dell'Ecstasy: https://www.youtube.com/watch?v=9yb_1Y2jQd4