9 aprile 2015
Sabato 4 Aprile, Angelo Panebianco commentava, sul Corriere della Sera, il blocco del sistema di comunicazioni per utenti mobili MUOS (Mobile User Objective System), con il quale il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America sta sostituendo l'attuale sistema UFO (UHF Follow-On). Nella stazione di trasmissione radio della Marina statunitense, in funzione dal 1991, sono presenti 44 antenne, di cui 21 attive, mentre 23 non sono utilizzate da oltre 6 anni. L'installazione della stazione di terra MUOS prevede tre nuove grandi antenne paraboliche, con un diametro di circa 18 m, e due antenne elicoidali di pochi metri di lunghezza. Panebianco riporta: “Poche settimane dopo la sentenza del Tar di Palermo che ha dato ragione al Comune di Niscemi e ai vari comitati ambientalisti (il sindaco, i 5 stelle, i verdi e persino il locale “comitato delle mamme”), ecco che la procura di Caltagirone ha ordinato il sequestro dell’impianto satellitare MUOS della locale base Americana”.
A parte l’aspetto puramente politico-economico, non di competenza della SITOX, l’articolo del prof. Panebianco induce ad alcune considerazioni riguardo i millantati “rischi per la salute” delle radiazioni elettromagnetiche. È del tutto evidente che il documento: “Relazione finale: Gruppo di Lavoro MUOS”, pubblicato l'11 Luglio 2013 sul sito web dell’Istituto Superiore di Sanità, è sfuggito all’analisi attenta sia del Tar di Palermo sia della Procura di Caltagirone. Tale documento puntualizza che le emissioni delle antenne attualmente in funzione rispettano in larga misura tutti i limiti di legge e afferma: “Sulla base di queste valutazioni, si è raggiunta la conclusione che [...] i livelli di campo elettromagnetico sono almeno due ordini di grandezza inferiori al valore di attenzione previsto dalla normativa italiana. Non sono inoltre prevedibili rischi dovuti agli effetti noti dei campi elettromagnetici”.
Ribadendo che: “Non esistono studi che abbiano fornito evidenze sufficienti per pronunciarsi in modo positivo o negativo sugli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici ai livelli tipici delle esposizioni ambientali”, il documento suggerisce un sistema di sorveglianza epidemiologica dello stato di salute delle persone residenti a Nuscemi.
La SITOX ritiene pertanto che le decisioni prese dalle Autorità non siano in alcun modo suffragate da alcuna informazione scientifica e si augura che i propri membri possano essere sempre più coinvolti ogniqualvolta debbano venire prese decisioni che riguardano la salute pubblica.
Qui trovate la relazione finale del gruppo di lavoro MUOS:
http://www.iss.it/binary/pres/cont/Relazione_Finale_GdL_MUOS.pdf
Qui, invece, potete leggere l’editoriale di Panebianco, pubblicato sul Corriere della Sera del 4 Aprile 2015:
http://www.corriere.it/editoriali/15_aprile_04/paese-mani-tar-37a2c05c-da89-11e4-8d86-255e683820d9.shtml
A parte l’aspetto puramente politico-economico, non di competenza della SITOX, l’articolo del prof. Panebianco induce ad alcune considerazioni riguardo i millantati “rischi per la salute” delle radiazioni elettromagnetiche. È del tutto evidente che il documento: “Relazione finale: Gruppo di Lavoro MUOS”, pubblicato l'11 Luglio 2013 sul sito web dell’Istituto Superiore di Sanità, è sfuggito all’analisi attenta sia del Tar di Palermo sia della Procura di Caltagirone. Tale documento puntualizza che le emissioni delle antenne attualmente in funzione rispettano in larga misura tutti i limiti di legge e afferma: “Sulla base di queste valutazioni, si è raggiunta la conclusione che [...] i livelli di campo elettromagnetico sono almeno due ordini di grandezza inferiori al valore di attenzione previsto dalla normativa italiana. Non sono inoltre prevedibili rischi dovuti agli effetti noti dei campi elettromagnetici”.
Ribadendo che: “Non esistono studi che abbiano fornito evidenze sufficienti per pronunciarsi in modo positivo o negativo sugli effetti sulla salute dei campi elettromagnetici ai livelli tipici delle esposizioni ambientali”, il documento suggerisce un sistema di sorveglianza epidemiologica dello stato di salute delle persone residenti a Nuscemi.
La SITOX ritiene pertanto che le decisioni prese dalle Autorità non siano in alcun modo suffragate da alcuna informazione scientifica e si augura che i propri membri possano essere sempre più coinvolti ogniqualvolta debbano venire prese decisioni che riguardano la salute pubblica.
Qui trovate la relazione finale del gruppo di lavoro MUOS:
http://www.iss.it/binary/pres/cont/Relazione_Finale_GdL_MUOS.pdf
Qui, invece, potete leggere l’editoriale di Panebianco, pubblicato sul Corriere della Sera del 4 Aprile 2015:
http://www.corriere.it/editoriali/15_aprile_04/paese-mani-tar-37a2c05c-da89-11e4-8d86-255e683820d9.shtml